Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 23 agosto 2007 Il Museo “A come Ambiente” di Torino è il primo museo italiano che ha adottato un sistema di compensazione dei gas serra per il 2007. Ha adottato il sistema “clean planet” che neutralizza le tonnellate di CO2 emesse dalle attività del museo con tonnellate di CO2 evitate grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili di Asja.biz. In un anno il Museo produce e annulla circa 100 tonnellate di CO2 equivalente generate dai consumi energetici necessari per lo svolgimento della propria attività. Il museo agisce per dare l’esempio anche ad altri: fatti, non solo parole. Enti, istituzioni, strutture sensibili al tema possono adottare lo stesso sistema. Il risparmio energetico, la produzione di energia da fonte rinnovabile, l’adozione di buone pratiche nel quotidiano concorrono a contenere le emissioni di gas colpevoli dell’attuale aumento dell’effetto serra testimoniato dai cambiamenti climatici oggi davanti agli occhi di tutti. La scelta del Museo “A come Ambiente” di diventare il primo in Italia ad annullare le proprie emissioni di anidride carbonica ha ottenuto il plauso di Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino, tra i soci fondatori di un'associazione che svolge un'attenta e divertente azione di divulgazione nei confronti di bambini e ragazzi. "Sulla qualità dell'aria – ha detto Nicola de Ruggiero, assessore all'Ambiente della Regione - abbiamo intrapreso una strada di interventi strutturali, come ci chiede l'Unione Europea, ma soprattutto per ridurre i rischi alla salute. Ma è importante anche il ruolo di cittadini ed istituzioni: è significativo che in Piemonte ci sia un museo che compensa il CO2 prodotto. E' un buon esempio per tutti". "Avere proprio a Torino il primo museo d'Italia a zero CO2 – ha affermato Domenico Mangone, assessore all'Ambiente della Città di Torino - è motivo di grande orgoglio. Una filosofia questa che non solo contribuisce a proteggere il clima, ma sostiene lo sviluppo di un nuovo sistema energetico più pulito e sicuro". L’esempio del museo scientifico è stato qualche tempo dopo seguito da un altro museo, se vogliamo ancor più famoso e visitato. Si tratta del Museo nazionale del Cinema, sempre a Torino, ospitato nella famosa Mole Antonelliana, anch’essa ormai gestita secondo una pratica ad “impatto zero CO2”. Visto l’esempio piemontese, sarebbe utile replicare questa buona pratica anche in Trentino, in particolare nell’attuale Museo Tridentino di Scienze Naturali ma soprattutto nel progettato nuovo Museo della Scienza – che peraltro si auspica sia progettato con criteri di autosufficienza energetica – nel MART di Rovereto, prestigioso edificio che presenta però rilevanti costi energetici (e conseguenti impatti ambientali e sul clima) e negli altri principali musei del Trentino. Ad esempio il castello del Buonconsiglio, non potendo per ovvii motivi essere sottoposto ad interventi strutturali per il risparmio energetico, vi sarebbe un motivo in più per ricorrere a forme di compensazione. Ciò premesso il Consiglio impegna la Giunta provinciale 1. a promuovere la diffusione del modello di gestione ad impatto zero di CO2 nei musei del Trentino, sull’esempio di quanto sperimentato con successo in alcuni musei di Torino; 2. a prevedere che il nuovo Museo della Scienza sia un museo ad impatto zero di CO2 ed autosufficiente da un punto di vista energetico. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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